Capitolo sesto
Le categorie “marc-siste”
La co-muni-cazione crea l’inclusione mutua dei co-
municatori, riguardante tutte le diverse parti del loro
mondo. Denominare i generi divide sin dall’inizio i co-
municatori in due categorie opposte, che si escludono a
vicenda, contraddicendo l’inclusione mutua della co-
municazione. Come i due modelli opposti del dono e
dello scambio, i generi entrano in una sorta di comple-
mentarità, benché non stiano insieme in modo esatto.
Sopravvalutare la dominazione rende difficile sia l’inclu-
sione mutua sia i legami connessi con il dare e il ricevere
creativo. Alcuni sviluppi bizzarri, come considerare il
dominare e il sottomettersi come inclusione mutua, pos-
sono sembrare talvolta la soluzione definitiva della con-
traddizione; donare al dominatore può strutturarsi in un
modello permanente, come nel caso dei cosiddetti “va-
lori della famiglia”.
Nella distinzione dei generi, gli aspetti del linguaggio
che riguardano il donare e il “cedere il passo” vengono
così identificati come comportamenti propri delle fem-
mine biologiche, mentre gli aspetti della sostituzione e
della categorizzazione vengono assegnati ai maschi.
Questi due ruoli si sviluppano alla fine in pratiche di cu-
ra “svuotate di potere” da una parte, e in
dominazione/scambio dall’altra. L’aspetto di esclusione
reciproca tra i generi viene dal linguaggio stesso, nel
quale “femmina” e “maschio” sono legati da un rappor-
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