– è un esempio di modo di vita basato sul dono (anche se
in questo caso in una situazione di scarsità). Queste sto-
rie diventano popolari negli
USA perché indicano un at-
teggiamento che ha un effetto curativo per noi, nono-
stante pratichiamo un’economia che lo contraddice.
Le religioni e le terapie della New Age professano la
gratitudine per le benedizioni che riceviamo, ponendoci
in una struttura di dono. A questo punto sorgono alcu-
ne domande: “Possiamo curarci individualmente o spiri-
tualmente mentre la società a cui apparteniamo saccheg-
gia la terra e distrugge la stessa gente che ci ispira con la
sua fede e i suoi sistemi alternativi?”; e “le nostre cure
individuali possono cambiare il paradigma, invece di
rinforzarlo assimilando individualmente alcuni dei suoi
principi?”. I nostri tentativi di curarci individualmente e
spiritualmente devono essere collegati ai tentativi di cu-
rare la collettività e il pianeta.
Al contrario, anche chi tenta di curare la collettività,
come il movimento femminista, i movimenti di “sini-
stra” per un cambiamento sociale ed economico e il mo-
vimento ambientalista, devono passare per la cura indi-
viduale. Il modello della madre esiste sia sul piano col-
lettivo che su quello individuale. Il paradigma del dono,
con la pratica materna quale sua portatrice, è la norma
funzionale e poetica a cui la società può tornare.
Secondo la logica della scambio, il sistema di pro-
prietà delle donne merita di esistere per via di quello
che ha già contribuito alla comunità. Se vogliamo spo-
stare il paradigma verso questo sistema, però, non pos-
siamo usare la logica dello scambio, ricreando una mo-
dalità del contraccambio. Dimenticare (for-getting) la
madre vuol dire abbracciare lo scambio, allontanarsi
dalla madre mettendo qualcos’altro al suo posto. Quan-
do dimentichiamo (for-get) non per-doniamo (for-give) la
madre e la modalità della madre. Dobbiamo invece per-
donare tutti uniformemente perché il sistema del dono
MERITARE DI ESISTERE
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